Lasciatevi servire

Scritto da Edoardo Ridolfi. Postato in Persone

L'azzurro dei suoi occhi diventa più profondo di racconto in racconto, di paese in paese, di continente in continente.
Due giri del mondo, cinque lingue nel bagaglio, la vita in due valigie e poco più.
Un Ulisse d'altri tempi, eclettico e cosmopolita.
Ilio Chiocci.
Famosissimo capo barman di Villa d'Este, uno di quelli che fanno grande l'Italia nel mondo.

 

ilio chiocciNato a Gualdo Tadino, inizia la sua avventura a 15 anni quando si iscrive alla scuola alberghiera di Spoleto su suggerimento del suo professore di educazione fisica, Carlo Paoletti:"Se volete viaggiare molto e imparare le lingue, questa è la via giusta".

Il suo sogno fin da bambino era proprio quello di viaggiare, conoscere etnie e culture diverse e non si tirò indietro. Dopo aver ottenuto il diploma a Spoleto, dove ebbe come compagno di stanza Gianfranco Vissani, iniziò a girare il mondo.

I PRIMI PASSI «La mia prima stagione la feci a 16 anni all'Hotel Crammont des Alpes in Valle d'Aosta, dove oltre al cameriere, mi dilettavo a fare le previsioni meteo per un caporedattore del Corriere della Sera. Che spasso! Nel sangue però avevo la carica di partire.
A 17 anni con dei miei amici ci assunsero come camerieri al Grand Hotel Dolder, a Zurigo.
Quello fu un periodo affatto facile, perchè all'epoca gli italiani erano ancora mal visti, ma tutto era utile per crescere.
La mia conoscenza del francese e del tedesco migliorava sempre più fin quando partii per la Germania, dove lavorai tra Colonia, i battelli del Reno e la Baviera.
I turni erano pesanti, ma i soldi non mancavano.

A 18 anni ci presero a lavorare in Inghilterra e, senza dire nulla ai miei, partii. Arrivammo in treno, eravamo eccitati per l'impiego a Londra ma, in realtà... a Londra dovevamo solo cambiare treno. Il posto di lavoro era infatti a Stratford-on-Avon, la patria di Shakespeare, in pieno Warwickshire. Fondamentale fu l'incontro con un maitre polacco che, riconosciuta la qualità e il buon bagaglio d'esperienza acquisito, mi mandò successivamente in Scozia, a Edimburgo.»

Ilio si sentiva realizzato ma in una lettera alla madre scrisse "mi è venuta un'altra idea".
Inseguiva quel sogno irrealizzato e finalmente andò a lavorare a Londra, dove affinò il suo inglese.
«La vita non è tutta rose e fiori e a 22 anni ebbi la prima grande delusione. Volevo imbarcarmi su una nave da crociera italiana ma non potei a causa dell'esonero dal servizio militare che, in quanto lavoratore all'estero, mi imponeva di non poter essere impiegato da aziende italiane fino al raggiungimento dei 26 anni. Che delusione rimanere solo e vedere i miei amici partire!»

UN ULISSE DEI GIORNI NOSTRI Ma quando si chiude una porta, spesso si apre un portone. La svolta della sua carriera si nascondeva a pochi passi da Trafalgar Square, in un angolo di Charing Cross. Un'agenzia stava cercando personale per la compagnia di crociere norvegese "Royal Viking Line".
«Quando mi presero feci i salti di gioia, solcare l'oceano era il mio sogno. C'era solo un piccolo particolare: la crociera non era in Europa ma in America, lungo la West Coast. Fu un susseguirsi di emozioni: il primo viaggio in aereo della mia vita, la suggestione del "nuovo continente". Avevo raggiunto un traguardo importante ma avevo un grande rimorso: anche questa volta non avevo avvertito i miei genitori...»
Una vita a tinte vivaci, fatta di piccole cose.
«Appena mi promossero maitre, scrissi a casa.
Un'immagine bellissima che conservo con me è l'arrivo nei porti, il sacco della posta svuotato in mezzo al tavolo e ognuno di noi a sperare di ricevere qualcosa da casa. Lettere, quarti di dollaro, cabine. Tante notizie sono passate da lì.»
Alla fine degli anni Settanta, dopo aver girato il mondo, Ilio decide di rimanere un po' sulla terraferma. Dopo un'esperienza deludente a Venezia, riparte alla volta di Londra.

ilio chiocci villadesteLA CONSACRAZIONE Il salto di qualità arriva nel 1981 con l'incarico al Grand Hotel di Villa d'Este di Cernobbio, una delle strutture ricettive più prestigiose a livello mondiale.

«Appena arrivato mi resi subito conto che ero uno dei pochi che sapeva parlare inglese. Riscossi così un grande successo con i clienti stranieri, specialmente quelli americani con i quali dialogavo spesso riguardo ai miei anni passati negli States. Finita la stagione a Cernobbio tornai a Gualdo.

Il direttore generale mi chiamò a casa dicendomi che mi voleva per la stagione successiva. Sono passati più di 30 anni e sono ancora lì. »

Ilio è una persona dinamica e nei periodi di pausa riparte. Nel 1985 lavora al "Duca" di Los Angeles. Successivamente, conosciuta una famiglia italiana di Frosinone, va a lavorare come Bar Coordinator and Public Assistent al ristorante Arturo's di Boca Raton, in Florida, e lì rimane per le successive venti stagioni invernali. Nel 1991 e 1992 è di nuovo sul mare. Stavolta ad accoglierlo sono addirittura le "Love Boats", la Pacific Princess e la Island Princess, ossia le navi della celebre serie televisiva statunitense. Di lì a poco arriva la promozione a capo barman di Villa d'Este dove lavora attualmente per nove mesi l'anno, guidando un gruppo di 14 persone. E' lui il re di uno dei più prestigiosi bar al mondo.

DA BETTE DAVIS A GIOVANNI PAOLO II « Il primo personaggio che ho servito è stato lo Shah di Persia e sua moglie Farah Diba in una villa a Zurigo; avevo solo diciassette anni.
Da lì è iniziata una escalation di volti celebri come Carolina di Monaco, Bette Davis, per la quale ho creato un cocktail, la Regina Sofia di Norvegia, Elton John, Barbra Streisand, Richard Burton, Julio Iglesias, Calvin Klein, Gianni Versace, George Clooney e Robert De Niro.
De Niro è un tipo molto abitudinario: vuole che il cocktail gli venga preparato in camera dagli stessi barman e spesso con noi si diverte a parlare italiano.
Tra gli altri personaggi famosi, come dimenticare la cena a fianco di Ted Kennedy a Los Angeles o l'inaugurazione di una nave con la Regina Elisabetta a Southampton?
Ma l'incontro più emozionante è stato quello con Giovanni Paolo II il 4 maggio 1996.
La curia aveva organizzato un catering e per servire eravamo stati scelti noi dipendenti di Villa d'Este. Servirgli il tè fu qualcosa di toccante, lo fissavo intensamente. Mi sembra ancora di avere i brividi.»

AMICIZIE CON LA A MAIUSCOLA Questo è Ilio Chiocci.
Ogni personaggio del jet-set che arriva a Villa d'Este, alla fine va da lui. «Nella mia lunga carriera una grande soddisfazione l'ho ricevuta il giorno del mio ultimo compleanno.
Un mio carissimo amico danese, il presidente della Tuborg, ha un figlio nato il mio stesso giorno.
Così ha deciso di festeggiare sia lui che me.
Mi ha pagato il volo per Copenhagen e mi ha regalato una serata "top class" con la sua famiglia. Queste sono le vere soddisfazioni del nostro lavoro, gesti che ti toccano il cuore. Hanno voluto farmi questa sorpresa per il solo piacere di avermi con loro.
Un' altra amicizia bellissima è quella con Bruce Springsteen. Lo conobbi quando lavoravo a Los Angeles; inizialmente era un rapporto semplice ma con gli anni è cresciuto e ora ci vediamo spesso, specialmente quando viene a Como.»

ilio chiocci 02GUALDO HA UN GRANDE POTENZIALE «Ogni volta che torno a Gualdo mi rammarico per il suo enorme potenziale turistico che non è stato mai sfruttato a dovere. Io ho iniziato qui, il mio primo piatto l'ho servito al Narciso a Valsorda, e mi dà tristezza non vedere più quell'albergo.
Abbiamo posti meravigliosi come Santo Marzio, San Guido o la Rocchetta che non hanno nulla da invidiare a zone molto più celebri.
Ora c'è un problema legato alla sicurezza dell'area, ma alla Rocchetta ci si potrebbe organizzare di tutto: pensate che location sarebbe per l'estate gualdese...
Mi auguro che qualcuno abbia il coraggio di fare un investimento importante sotto il profilo della ricettività di alta qualità, perchè questa città vale tanto.»

Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone
Ilio Chiocci ne è la prova: una mentalità versatile, moderna e pronta a tutte le sfide.
«Oggi un giovane può fare questo mestiere.
E' un settore in cui il lavoro fortunatamente non manca e per chi ama viaggiare è l'ideale.
E' da quarantacinque anni che svolgo questa professione, ma se dovessi rinascere rifarei tutto, puntando sempre all'eccellenza e possibilmente viaggiando ancora di più.
Certi luoghi, certe sensazioni, certi odori non sono solo ricordi.
Li porti dentro di te per sempre e ti fanno compagnia nelle serate più buie.»

Condividi

cover categorie persone filippetti

Persone

Uomini e donne "made in Gualdo". Frammenti di vita, avventure, imprese.

cover categorie luoghi roccaflea

Luoghi

Ricordi, sensazioni e emozioni dei luoghi gualdesi; com'erano, come sono, come saranno.

cover categorie storie f1

Storie

Storie e racconti "made in Gualdo".

cover categorie imprese base-scout

Rubriche

Rubriche periodiche della redazione di "Made in Gualdo".

UA-182230-18