Così continua l'opera del Pres

Scritto da Leonardo Bossi. Postato in Angelo Barberini

Franco Paoletti è una delle colonne portanti del calcio giovanile gualdese.
Nel corso della sua lunghissima carriera ha allenato centinaia di giovani ragazzi, e si è tolto molte soddisfazioni.
Ha vissuto in prima persona gli anni migliori del Gualdo Calcio, quel Gualdo che vinceva e raccoglieva consensi in giro per l'Italia.

Attualmente, Franco è responsabile tecnico dell'Asd Angelo Barberini.

 

Lo dice orgogliosamente, perché in lui il solo nome del Presidentissimo suscita forti emozioni.
Il suo compito è quello di avere una supervisione di tutto il movimento calcistico dei ragazzi dal 2000 al 2006.
angelo barberini scuola calcioUna "cantera" che conta circa 200 iscritti, e che cresce di numero ogni anno.

L'Asd Angelo Barberini è stata fondata nel 2005 per volontà della famiglia, con il preciso scopo di essere un punto di riferimento per i ragazzi.
Un sodalizio che in questi anni ha portato i suoi frutti, poiché ora il Gualdo Calcio può contare su un settore giovanile ben strutturato e anche di una certa qualità.
Franco Paoletti ha anche un gruppo tutto suo di ragazzi, gli Esordienti classe 2000 dei quali dice un gran bene.

"Ci tengo sempre a vincere, a nessuno dà gusto giocare per perdere. Sono soddisfazioni anche per questi ragazzi, le vittorie portano sempre entusiasmo".
Quando gli si chiede di parlare di Angelo Barberini, si capisce subito come quel nome susciti in lui emozioni fortissime, che a stento riesce a contenere.
Anche perché è difficile rimanere impassibili, quando si parla di una persona che ha fatto così tanto per Gualdo e per il Gualdo.
Franco lo conosceva bene, il Pres. Aveva un bellissimo rapporto ed è lui stesso a raccontarlo.

"Angelo mi ha dato tanto, prima umanamente che calcisticamente. Ho un'ammirazione totale per lui.
Non era uno di tante parole, ma quando parlava non lo faceva mai a sproposito.
Bastava che mi facesse un complimento per un giovane valido mandato in prima squadra e subito mi sentivo gratificato.
Era semplicemente un vincente: anche quando disputavamo i campionati nazionali giovanili contro squadre come Roma, Fiorentina e Bologna, non gli stava bene neanche il pareggio.
La sua voglia di vincere sempre è la cosa più importante che mi ha trasmesso.
Non si accontentava mai, ed è questo quello che ha fatto di lui un grandissimo presidente".

Franco ha anche un ricordo particolare, tra i tanti con Angelo: " Era l'estate del 2002, e lui mi chiese di mandare in preparazione con la prima squadra due giovani promettenti. Io scelsi Bellucci e Ruggeri.
Finita la preparazione, rincontrai Angelo a San Guido e mi disse "avevi ragione, il mister era contento".
Ecco, i suoi complimenti erano ciò che più di gratificante esisteva, perché ero sicuro che fossero sinceri".

Con Angelo Barberini, il settore giovanile toccò le vette simili a quelle degli anni Sessanta sotto la presidenza Luzi.
Franco si tolse molte soddisfazioni con le varie squadre giovanili allenate.
Tantissimi campionati regionali vinti e molte partecipazioni alle fasi nazionali. "Quel periodo giocavamo contro le migliori squadre d'Italia, e siamo usciti sempre a testa alta contro ogni avversario" ci tiene a precisare. "Io vinsi il prestigioso Trofeo Pucciarini di Ponte Pattoli con gli Esordienti, con i Giovanissimi ed anche con gli Allievi. Inoltre, con i ragazzi del 1986 finimmo un campionato regionale da imbattuti e segnando oltre 100 gol".
Proprio parlando dei ragazzi del 1986, Franco dice che "Bellucci e Ruggeri sono i più forti che io abbia mai allenato, ed insieme a loro Formica. Quest'ultimo lo scoprimmo in un campetto vicino Foligno, quasi per caso: ci bastò poco per decidere di portarlo a Gualdo".

Quando parla dei suoi giovani, ricorda con piacere un momento particolare: "Allenavo gli Allievi Nazionali, era l'ultima di campionato contro i campioni d'Italia in carica della Lodigiani, che si giocavano il titolo contro la Fiorentina. Preparai la partita per ben due mesi, insistendo sul fatto che era un match assolutamente da vincere, e infatti vincemmo 2-0. Non vi dico l'esultanza del dirigente della Fiorentina quando chiamò il mio accompagnatore Massimo Pericoli e seppe della nostra vittoria.."

In chiusura ci ricorda una cosa che dice sempre ai suoi piccoli calciatori: "Ricordatevi sempre del nome che portate sulla maglia.
C'è scritto Angelo Barberini, ed è il nome di uno che voleva sempre vincere, proprio come me. Non ve lo scordate mai".
Mentre ci dice questo, i suoi occhi si riempiono di lacrime.
Lacrime di commozione vere, di un uomo vero, per un uomo vero..

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