Giovita Tacchi

Scritto da Roberto Casaglia. Postato in Persone

 

La presenza di un ospedale a Gualdo Tadino ha radici antichissime.

La prima struttura sanitaria in città risale al 1260 con il nome di Ospedale della Carità in Gualdo Tadino; fu inizialmente amministrato dai monaci della locale Abbazia di San Benedetto, sotto il patronato del Comune che, nel 1519, ne acquisì direttamente l'amministrazione.
Tra il 1556 ed il 1571 assunse la denominazione di Ospedale di San Lazzaro, dal nome di un altro antico ospedale della zona che cessò la sua attività. In quegli anni ebbe sede in località "Posta vecchia", entro le mura cittadine.

 Nel maggio 1839 venne formalizzato un documento per definire i tratti della realtà sanitaria del comune di Gualdo Tadino, chiamato Stato nominativo dei Professori Sanitari di Gualdo Tadino che esercitano la Medicina, la Chirurgia, la Farmacia e l’Ostetricia con legale autorizzazione. 

Il 5 febbraio 1861, ai sensi della legge sulle opere pie e dietro parere favorevole del sindaco di Gualdo Tadino, la Congregazione di carità locale ne prese possesso per amministrarlo.
Venne convertito in ente morale con Regio decreto del 30 giugno 1867. Scopi dell'ospedale erano quelli di curare, ricoverare e alimentare gli infermi poveri della città e del territorio gualdese, di conferire sovvenzioni a domicilio a pazienti affetti da malattie croniche, di prestare soccorso ai convalescenti poveri di passaggio con il contributo della Confraternita di Santa Maria dei Raccomandati, di sostenere, infine, le spese per il trasporto degli esposti presso i brefotrofi delle città limitrofe. Funzionava sulla base di un regolamento risalente al 1865 al quale, nei decenni successivi, ne seguirono altri.

Grazie alla struttura del “San Lazzaro” la sanità locale era il fiore all’occhiello della comunità gualdese, tanto da diventare un punto di riferimento anche per le realtà confinanti, anche più popolose.
libro

Dal 1892 al 1906 l'ospedale, che era ubicato a ridosso dell'attuale via Imbriani, si avvalse delle prestazioni del chirurgo folignate Giovita Tacchi.

Oltre alle indiscusse capacità professionali che mise a disposizione della comunità gualdese, si deve a questo medico la possibilità di avere oggi un rapporto preciso degli interventi chirurgici da lui effettuati, che a loro volta dà un importante contributo anche nel ricostruire in modo più preciso il quadro socio-economico del territorio a fine Ottocento. 

Tacchi ha annotato minuziosamente 451 casi clinici, riportati oggi alla luce grazie alla ricerca storica di Daniele Amoni e pubblicati nel suo volume “Resoconto statistico per la sezione chirurgica dell'ospedale civile di San Lazzaro a Gualdo Tadino diretta dal dott. Giovita Tacchi” (Petruzzi Editore, 2013).

Il libro di  Amoni prende corpo dieci anni fa. Mentre stava sfogliando il registro dei defunti del 1944 presso l'anagrafe comunale, la sua attenzione venne colpita dal nome di un chirurgo: Giovita Tacchi. Le ricerche approfondite portarono alla luce un opuscolo stampato nel 1901 e scritto dal medico folignate, riguardante l'attività chirurgica da lui svolta nell'ospedale di San Lazzaro dal 1892 ai primi mesi del 1906. Dentro sono annotati in modo certosino nome e cognome del paziente, patologia e località di provenienza.

Un esempio: Zerbini Francesco (Gualdo Tadino). Diagnosi: Tubercolosi delle ghiandole ascellari. Cura e operazione: estirpazione dei linfomi. Esito: Guarigione.   

Giovita Tacchi cataloga gli interventi con grande dovizia di particolari, realizzando delle cartelle cliniche di una perfezione unica.

Erano i tempi di una medicina eroica, fatta di pochissimi mezzi a disposizione: niente raggi X, niente antibiotici, pochissimi farmaci, per non parlare delle apparecchiature chirurgiche. A questa carenza si doveva sopperire con una grande genialità, quella di cui era in possesso il chirurgo del “San Lazzaro”, divenuto in poco tempo un punto di riferimento per gli abitanti di un intero territorio.

Il preciso resoconto sull'attività di Giovita Tacchi offre lo spunto a Daniele Amoni anche per una vasta ricerca sulla storia dell'ospedalità a Gualdo Tadino, a partire dal tredicesimo secolo fino agli inizi del Novecento, quando all'ospedale di San Lazzaro si sostituisce il “Calai”.

Si tratta di un lavoro di indubbio interesse che porta alla luce uno spaccato significativo della storia cittadina, fino ad oggi non sufficientemente conosciuto, ricco di valore e di spunti di riflessione, impreziosito dalla perla del resoconto statistico, frutto di uno scrupolo e di un rigore encomiabili da parte di Tacchi.

Giovita Tacchi, nato a Foligno nel 1862, morì il 5 maggio 1944 a Pieve di Compresseto, ma, secondo i ricordi di alcuni anziani abitanti della frazione, si spense a Badia, dove oggi sorge il moderno complesso alberghiero.

La spinta che il medico dette alla chirurgia e le continue rimostranze nei confronti degli amministratori gualdesi affinché gli venisse consentito di poter effettuare gli interventi in locali più idonei, fecero da propulsori alla costruzione di un grande ospedale, dotato di servizi e apparecchiature tra le più moderne dell'epoca: l'Ospedale Civico Calai, inaugurato nel 1909 grazie all'ingente donazione di Monsignor Roberto Calai Marioni.

Una personalità complessa ma di grande interesse, quella di Giovita Tacchi, dotata di vasta cultura, di genialità mista a sfrontatezza che oggi possiamo conoscere e riscoprire attraverso il prezioso volume di Daniele Amoni. 

 

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