Le "possibili relazioni" di Cosimo Epicoco

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Dal 7 al 28 settembre 2014 la chiesa di San Francesco ha ospitato “Possible links - Possibili Relazioni”,  la mostra evento dell'anno, un po' pop e un po' social, così definita dall'autorevole rivista Arte, dell'artista Cosimo Epicoco, autore del Palio dei Giochi de le Porte 2014. 
L'evento è stato promosso dal Polo Museale di Gualdo Tadino, con la collaborazione dell'Ente Giochi de le Porte e il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, della Provincia di Perugia e della Regione Umbria, a cura di Catia Monacelli, direttore del Polo museale e critico d'arte.
47 anni, nativo di Ceglie Messapica, Cosimo Epicoco si forma presso l'Istituto d'Arte di Grottaglie e l'Accademia di Belle Arti di Lecce, diplomandosi in pittura. 
L'attività espositiva prende avvio nel 1992 a Taranto con la collettiva Principia, mentre la prima personale, dal titolo “Limite Secolo”, ha luogo a Brindisi nel 1997. 
Fino al 1999, le superfici pittoriche manifestano una ricerca informale di indirizzo materico, che si avvale di garze sovrapposte intrise di colore. Il 2000 è l'anno della svolta: con la mostra “Giovane arte del XXI secolo”, tenuta a Otranto, iniziano ad apparire elementi figurativi. 
Il motivo iconico diviene necessità espressiva con cui indagare la sfera umana: così, nella serie Distanze, presentata a Brindisi nel 2001, la riflessione è posta su un diverso concetto di bellezza, rintracciabile in soggetti disabili ed emarginati e distante dai cliché convenzionali di un mondo che non ammette il “brutto”. 
La ritrattistica torna replicante e deformata con la serie “Cloni del 2005", presentata dapprima a Roma e poi a Latiano dove, l'anno successivo, presenta “Pudico Errato”, in cui a parlare è la gestualità di impalpabili corpi anonimi nella lacuna dei volti che sfumano nella penombra. 
Le tre serie rappresentano «una trilogia emotiva di un viaggio visionario nel quale l'accanimento verso la ricerca della perfezione produce, nel tentativo di sottrarsi all'ineluttabilità delle leggi naturali, inevitabili distorsioni», come nota Salvatore Polito in occasione della mostra “Autoritratti. Artisti del terzo millennio”, curata da Massimo Guastella nel 2011, in cui l'artista propone “Ilook-Isee”, autoritratto affiorante dalla tela scarlatta. 
Simbolo di profonde emozioni e condizioni umane, il rosso è steso a più mani e dilaga nelle opere esposte per la mostra romana Red Pages del 2013, anno in cui aderisce al progetto “site specific” Pale d'Altare del MAP di Brindisi, incastonando tre grandi opere nelle cornici della chiesa e misurandosi con la dimensione sacra.
(Federica Coi)
 
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