Il cashmere, o kashmeer, è una pregiatissima fibra tessile formata con il pelo di Capra hircus. La fibra del cashmere è morbida, setosa e vellutata, dà una sensazione calda e soffice. Il suo nome viene dal Kashmir, regione storica attualmente divisa tra India, Pakistan e Cina, da dove si esportò verso l’Europa sin dall'inizio del XIX Secolo.
Un'azienda che si specializza nella lavorazione del cashmere è un'azienda che decide di creare con le proprie mani un qualcosa di immutabile, naturale, unico, ricercandone le origini all'interno di un'arte nobile e antichissima, come quella della lana.

Un'azienda a conduzione familiare, come la Maglieria Contigiani, che rinuncia alle esigenze soffocanti della produzione industriale per sposare un'etica professionale fatta di dedizione, artigianalità e qualità.

Ci hanno accolti nella loro sede, che ha proprio nel piccolo il suo punto di forza. Un luogo dove l'occhio umano arriva bene, dove nulla sfugge al controllo e dove ogni capo, uno per uno, viene prodotto e controllato artigianalmente con pazienza, impegno e rigore. Il risultato non può che essere una produzione di altissima qualità. 
Entriamo per la porta d'ingresso con sopra un fiocco rosa: la famiglia si è allargata. Dentro troviamo Maria Contigiani, suo marito Sergio Pompei, i loro due figli Raoul e Manuele. Quattro paia di occhi azzurri che sembrano proprio cuciti in maniera identica dalla stessa mano provvidente, profondi abbastanza da contenere tutti i sogni che ci stanno dentro.
I figli al lavoro, chini al pc nell'ufficio in fondo al locale; Maria, con gli occhiali a mezz'asta sul naso, finisce di attaccare l'ultimo bottone e di controllare minuziosamente le cuciture di un capo, prima di concedersi con un sorriso all'intervista. Rumore di macchine. Sergio prepara i materiali da portare via con sé, ha sempre il giacchino addosso, si occupa dei trasporti e delle consegne. Ci fanno accomodare nell'ufficio ed iniziano a parlarci di loro.

Maria ci racconta che ha iniziato a cucire a soli sei anni ed ha potuto approfondire la sua passione al termine delle scuole medie, formandosi presso un laboratorio di sartoria. Ha iniziato subito a lavorare per conto terzi per le migliori aziende del comparto, potendo acquisire, pertanto, eccellenti capacità tecniche e manuali, nonché profonda competenza nel settore.
La maglieria Contigiani è nata nel 1987 e si è specializzata in filati pregiati: prevalentemente cashmere, ma anche seta, lino, cotone. L'azienda ha acquisito la certificazione ufficiale del "100% Made in Italy" tramite l'Istituto tutela produttori italiani e gradualmente si è costituita nel pieno rispetto anche del "made in Umbria": infatti, ci spiega che i capi vengono prodotti a Gualdo, la lavanderia si trova a Perugia e la stireria a Gubbio, riuscendo così a sfruttare tutte le risorse ampiamente qualificate che offre il nostro territorio. Nel 2005 l'azienda decide di depositare il marchio "Maria Contigiani" e dare il via alle proprie collezioni, fatte di maglieria uomo-donna, proponendo capi comodi ed eleganti allo stesso tempo.

Quali sono le fasi di lavorazione dei vostri capi?
“Tutto inizia dalla fase stilistica - spiega Raoul - ossia dalla parte creativa. Maria è affiancata da una stilista e, tramite una fase di ricerca e studio delle riviste di modellature, disegna assieme a lei una collezione, tenendo anche conto delle tendenze per i colori, i modelli e i filati. In seguito arriva la prima fase tecnica, con la realizzazione di un prototipo: la maestra di maglieria crea ciò che si chiama appunto maglieristico, ossia un disegno con le misure. Attraverso la fase successiva di programmazione, si trasferisce il disegno in modello digitale nel software dei computer e i dati in questione, dal pc, poi passano direttamente ai macchinari, i quali producono pezzi divisi tra di loro, assemblati manualmente con la fase di cucitura e confezionamento. Bisogna tener conto che le maglie devono essere inizialmente un 10% più lunghe del prodotto finale, perchè la fibra con la follatura (lavaggio) si ritira. Questa fase è molto delicata ed è quella che conferisce la giusta morbidezza al tessuto: per questo dobbiamo affidarci a una lavanderia altamente specializzata. In seguito c'è lo stiro, l'imbustaggio e l'etichettatura col marchio che conosciamo bene.”

Un marchio che, negli ultimi due anni, ha avuto un notevole incremento...
“Esatto, per due motivi. Il primo è l'apertura di un punto vendita a Gualdo Tadino, rigorosamente monomarca, dove proponiamo anche accessori in cashmere come sciarpe, cappelli e basi di cashmere su cordoncino per la realizzazione di gioielli. Ci teniamo a sottolineare che la collocazione nel centro storico non è un caso. Secondo noi, scegliere di aprire un punto vendita lì, anzichè in periferia in un centro commerciale, è un modo per dare lustro alla qualità del prodotto. Inoltre, il cuore cittadino offre buona visibilità anche ai turisti, e può permetterci di collaborare attivamente con iniziative per il rilancio della città stessa: pensiamo, ad esempio, al Gualdo Fashion Day di quest'estate, che è stato un bel successo. Il secondo motivo dell'incremento del marchio è sicuramente lo sviluppo sui mercati esteri, specialmente in Austria, Russia, Kazakistan, Corea... I nostri capi si trovano in boutique di Mosca e Seoul accanto alle più prestigiose firme.”

Come mai vi siete orientati sul mercato estero? Com'è lavorare nel settore dei manufatti in una realtà come quella italiana?
"L'Italia, purtroppo, offre poche opportunità e molti rischi anche a livello economico, ad esempio per quanto concerne i pagamenti. Su questo, ad esempio, l'estero offre molte più garanzie, con pagamenti anticipati rispetto alla consegna del prodotto. Fondamentalmente, l'Italia non si rende conto delle immense risorse che ha, cosa che invece viene percepita ampiamente oltre i nostri confini, quando si innamorano del Made in Italy perchè, sostanzialmente, sono affascinati dall'artigianalità, dalla passione e dalla cura dei dettagli che altrove non trovano di sicuro.”

Il Gran Galà dell'Imprenditoria italiana vi ha conferito l'importantissimo "Premio all'eccellenza". Un traguardo o un punto di partenza?
“Entrambe le cose - interviene Manuele con un gran sorriso - Nel senso che, per mia madre, trovarsi nell'evento affiancata ad aziende di calibro internazionale è stato un vero traguardo, fonte di profonda soddisfazione, un riconoscimento della qualità del lavoro svolto da oltre quarant’anni. Il futuro dell'azienda è garantito dal fatto che i suoi figli sono inseriti appieno da anni e per noi due, infatti, è stato invece un magnifico punto di partenza: i nostri orizzonti ora si allargano sempre di più.”

...Fin dove arrivano?
“Vogliamo partire dalla nostra città. Ci piacerebbe sviluppare un progetto di promozione delle migliori aziende gualdesi: un pool di aziende con un sito web che dia garanzie di produzione e riesca a fornire sbocchi anche per il turismo. Ci si potrebbe lavorare, tutti insieme, basterebbe donare un po' della propria collaborazione per vedere spalancati davvero tutti gli orizzonti. Per noi e anche per Gualdo.”

E' stato bello vedere gli occhi sereni di chi ha raggiunto un successo e allo stesso tempo gli occhi spalancati, vigili di chi insegue i sogni sotto il vessillo della propria filosofia. Nella società del "tutto e subito", delle corse, del pressappochismo, della produzione di massa, è stato rigenerante per lo spirito vedere che ancora esistono angoli di mondo dove si fanno cose con spirito autentico ed originario e con la dovuta calma e rispetto. Conta il risultato, non il numero. E se non ci credete, prendete un capo Contigiani e chiudete gli occhi. Potrete toccare con mano la storia intrecciata dentro le fibre, sentire le mani che l'hanno attraversate e modellate, potrete immergervi nel calore che solo la natura può offrire, potrete rendervi conto da soli che, come dice il loro claim, un capo cashmere è una magia che si rinnova nel tempo.

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