Stefano Santini, mai più senza... passione

Scritto da Sara Baldelli. Postato in Persone

 

Imprenditorialità, questa sconosciuta.
La definizione è compresa esattamente nello spazio vitale che divide il fare un lavoro e lo svolgere un lavoro.
Che differenza c'è?
Fare un lavoro presuppone flusso creativo, progettazione, continua evoluzione.
Svolgere un lavoro è, sostanzialmente, eseguire un compito.
Se è vero che il lavoro nobilita l'uomo, è altrettanto vero che qualunque tipo di lavoro nobilita l'uomo e che si potrebbe senza dubbio mettere ingegno e passione anche nel compito che qualcun altro ci assegna; purchè ci si ricordi che il fulcro dobbiamo essere noi.

Dovrebbe essere tutto una nostra scelta, libera e personale.
Invece siamo inesorabilmente ingabbiati nella triste politica dell'attesa: attendere che esca quel concorso pubblico, che suoni il telefono dopo aver presentato quel curriculum...
Ovvio che poi non si riesca a sviluppare fiducia nel presente e nel futuro e che si cerchino capri espiatori. E' proprio qui che bisognerebbe intervenire, invece, facendo leva su se stessi e sfidando la sorte: bisognerebbe avere il coraggio di fare il salto, di buttarsi.
Proprio come ha fatto Stefano Santini, un giovane gualdese che ha seguito la propria passione e ha iniziato a fare un lavoro, quello dell'interior designer.
Ha realizzato e continua a realizzare importanti progetti riguardanti abitazioni private, esercizi commerciali, spazi ricettivi, ambienti di lavoro, all'interno del territorio gualdese e non.
Lasciamo che sia lui stesso a presentarsi.
Chi è Stefano Santini?
"Sono nato a Gualdo Tadino trent’anni fa. Ottenuto il diploma di liceo scientifico nel 2003 ho scelto un corso di laurea in biotecnologie che ho abbandonato a pochi esami dalla laurea poichè sentivo che non era la mia strada..."
Quale è stato il momento in cui l'hai capito?
"A un certo punto della mia vita ho avuto un episodio personale molto forte, il quale mi ha portato a chiedermi: "Se questo fosse il mio ultimo giorno di vita, potrei dire di aver provato a fare tutto ciò che mi piace?" La risposta era, evidentemente, no.
Per questo, abbandonata l'università, ho seguito la mia forte passione per arredamento, fai-da-te, restauro e bricolage e mi sono iscritto ad un corso post-diploma di due anni, conseguendo, dopo il primo anno, il titolo di disegnatore di architettura di interni e nel secondo, più specifico, il ruolo di progettista col massimo dei voti. Nel frattempo, facevo tirocinio e lavoravo per il Polo Museale Gualdese, incarico che ho ricoperto fino al 2010. Dopo il corso, ho ricevuto una proposta di collaborazione da parte di un'azienda di Gubbio e nel 2012 ho deciso di mettermi in proprio."

  • stefano santini interno 1
  • stefano santini interno 2
  • stefano santini interno 3
  • stefano santini interno 4

Il design è un concetto ostico da definire. Che significato assume per te?
"Per me è cercare di creare un qualcosa di bello, pratico e costruttivo. Un ambiente deve anche saper avere una buona dose di praticità: il bello, ma scomodo rimane sempre sterile. Dunque, per avere un'idea di praticità e per saperti adattare alle varie esigenze, hai bisogno anche di una buona dose di comunicazione con il cliente." 
Come ti approcci in genere?
"Dopo un primo sopralluogo e un incontro conoscitivo, elaboro una mia personale proposta, in linea in parte con i canoni dei clienti, ma che li faccia anche aprire a soluzioni diverse, magari migliori. Il percorso non si conclude mai, in realtà. Non amo consegnare il progetto ed abbandonarlo al suo destino, ma seguire tutta la realizzazione dall'inizio alla fine, dalla fase embrionale all'età adulta. Una cosa fondamentale, per me, è la fiducia reciproca. Non arriva al primo incontro, ma cresce mano a mano che il rapporto si intensifica e i lavori vanno avanti. E' anche questo, il bello: stando a contatto molte ore al giorno, si crea un legame particolare, speciale che ci fa restare in ottimi rapporti. Quando il mio telefono squilla di nuovo anche solo per un semplice consiglio, ne sono molto felice." 
Quali sono le componenti essenziali che danno qualità e peculiarità al tuo lavoro?
"Senza dubbio la scelta dei materiali. E' un aspetto delicato ed estremamente importante; faccio attenzione ad utilizzare, per quanto nelle possibilità, legni naturali e pietre naturali. In genere istruisco l'utenza a rispettare una linea di prodotti che sia di alta qualità. Inoltre, amo costruire personalmente alcuni complementi d'arredo per lasciare un segno personale all'interno di ogni mia realizzazione; ciò è possibile attraverso l'arte del riciclo creativo, che permette di donare di nuovo vita a vecchi mobili o oggetti dimenticati nelle nostre soffitte. Ad esempio, recentemente ho recuperato un vecchio scaffale per vernici, il quale, opportunamente trattato, verniciato e decorato con stoffe damascate, è divenuto una splendida vetrina di esposizione per un negozio." 
Qual è, se c'è, un tuo stile, un tuo segno distintivo...?
"Le mie progettazioni si riconoscono: sono lineari. Ciò non significa semplicistiche.
La disposizione interna, ossia la corretta suddivisione degli spazi, per me è un aspetto imprescindibile. Deve essere quanto più possibile spaziosa e funzionale, è importante che tutto l'ambiente sia in equilibrio tra l'ingombro degli spazi pieni e l'utilizzo degli spazi vuoti. Ad esempio, sono un amante degli open-space. La realtà è che non mi piace che le superfici siano "soffocate" da troppi mobili o suppellettili; per questo a volte prediligo, ad esempio, soluzioni come armadi incassati, proprio per non gravare troppo sul senso di armonia che voglio creare."

  • stefano santini interno 5
  • stefano santini interno 6
  • stefano santini interno 8
  • stefano santini interno 7

Hai un motto?
"...Mai più senza!" (ride).
Che significa?
"I mai più senza da rispettare in una progettazione per me sono, senza dubbio, tre. Il primo è l'illuminazione: un altro mio segno distintivo, infatti, sono i controsoffitti e la luce indiretta (le famose velette), con poche sospensioni. Tutto ciò è perchè amo ricreare diverse altezze ed illuminazioni per dare il giusto cambio di marcia ad un ambiente.
Secondo mai più senza: i tendaggi. Abbinati ad una certa scala cromatica, donano un senso di ricercatezza che il cliente richiede affidandosi ad una figura come la mia. Terzo: gli specchi. Danno profondità agli ambienti piccoli e poco luminosi, mentre in quelli grandi regalano comunque un senso d'eleganza. In genere non amo molto i colori indefiniti; sulla base di un colore chiaro, mi piace lasciar dominare alcune parti da un colore più deciso, richiamato da tappezzeria e complementi d'arredo."
Quale è stato il lavoro che ti ha più soddisfatto?
"Tutti i miei lavori mi hanno lasciato qualcosa e amo talmente tanto quello che faccio da dedicare anima e corpo in ogni mio progetto. Personalmente, trovo molto interessante la "sfida", così la chiamo io, della progettazione per le attività commerciali.
Sfida, perchè in questi casi gli esercenti non possono giustamente permettersi di lasciare i loro locali chiusi per troppi giorni, quindi bisogna sempre conciliare il massimo della qualità in un intervallo di tempo relativamente breve. Sono una persona molto ambiziosa e meticolosa, il fatto di lavorare in situazioni di stress per me è altamente produttivo e stimolante. Inoltre, per un'attività ti puoi sbizzarrire, poichè devi cercare di essere anche più esuberante ed accattivante possibile."
Obiettivi futuri?
"Tanti. Voglio realizzare una linea di complementi d'arredo. Sogno che Stefano Santini divenga un marchio. Ho in cantiere un progetto che comprende anche "Wedding&Events". Voglio continuare a crescere professionalmente. Mai fermarsi."
Che consiglio daresti ai giovani in questo periodo di crisi?
"Tirate fuori gli attributi. Determinazione e perseveranza. Siate il più possibile accondiscendenti e armatevi di tanta pazienza, perchè se una persona vale davvero, prima o poi si vede."

Condividi

cover categorie persone filippetti

Persone

Uomini e donne "made in Gualdo". Frammenti di vita, avventure, imprese.

cover categorie luoghi roccaflea

Luoghi

Ricordi, sensazioni e emozioni dei luoghi gualdesi; com'erano, come sono, come saranno.

cover categorie storie f1

Storie

Storie e racconti "made in Gualdo".

cover categorie imprese base-scout

Rubriche

Rubriche periodiche della redazione di "Made in Gualdo".

UA-182230-18