GIOCHIAMO

Il gioco fa parte da sempre della storia dell'uomo. Per mezzo di esso il bambino costruisce le prime relazioni, lavora con la fantasia, inizia ad avere confidenza con le regole, ad acquistare fiducia in se stesso, sviluppa l'intelletto e la personalità.
Ma come il gioco è importante per i piccoli, altrettanto lo è per gli adulti.

I "ludi" furono inventati dai Romani non per i bambini, ma per tenere lontana l'ira degli dei, per assicurarsi l'assistenza divina nell'eventualità dello scoppio di una guerra o dell'approssimarsi di un'altra minaccia e, una volta superato il pericolo, come atto di ringraziamento.
Il filosofo Friedrich Schiller sosteneva che "l'uomo è pienamente tale solo quando gioca".

Soltanto attraverso il gioco, riteneva, gli individui riescono a liberare la propria mente da condizionamenti esterni, scaricando la propria istintualità ed emotività. In questo concetto il pensatore tedesco includeva anche l'arte, considerandola ugualmente un profondo atto di libertà.

Ecco quindi che i Giochi de le Porte, il calcio, le doti artistiche di Jacopo Scassellati, Sesto Temperelli, Daniele Amoni e Sandro Fioriti, la passione dei collaboratori di Radio Tadino, tutti protagonisti di questo numero, rientrano pienamente in questa accezione.
Ognuno le esprime nel suo campo, ma tutti sono legati dall'identico piacere di liberare la mente per dare spazio alla propria creatività. Con dentro la stessa voglia di giocare.

Una frase che ho letto da qualche parte dice: "Non si smette di giocare perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di giocare".
E allora: "Giochiamo".

Roberto Casaglia

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