La beffa di Gualdo Tadino

Da un trentennio circa il Giro d'Italia è dimostrazione di gioia e di allegria per milioni di appassionati delle due ruote. Quello del 1949 risente, invece, della sciagura del Grande Torino che, il 4 maggio, in un incidente aereo, si è schiantato a Superga, commuovendo l'intero Paese.
Sulle strade d'Italia, lungo i 4.071 chilometri del tracciato, gli italiani fanno a gara per ricordare le 31 vittime del tragico evento. Per fortuna il ciclismo di casa nostra ha in mano un poker d'assi e un jolly che ogni tanto si innesta nel gioco, che aiutano a superare la tristezza del momento. Cinque nomi, cinque campioni: Fausto Coppi, Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Vito Ortelli e Adolfo Leoni, che in quei giorni riceve da due appassionati una maglietta rosa, larga una spanna, con due biberon, per il "leoncino" Roberto che sta per nascere.
Il 32° Giro d'Italia tiene incollati alla radio tanti sportivi, anche quelli che non ne posseggono una e che ascoltano la radiocronaca della tappa attraverso le finestre delle case degli amici; piccoli capannelli di giovani e anziani che si caricano di entusiasmo nell'udire le gesta dei campioni del pedale.